Non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
(dal Salmo 15)
In questi giorni è quasi impossibile non fare esercizio di memoria per ricordare come abbiamo vissuto la Pasqua lo scorso anno: eravamo tappati nelle nostre case, eravamo spaventati, sconvolti. La morte sembrava regnare con tutta la sua prepotenza. Ricordo la preghiera che, con don Andrea e don Franco, a nome di tutta la comunità, abbiamo celebrato il sabato santo nella desolazione del cimitero dove continuavamo ad accogliere i nostri morti e mentre si stava ponendo su tutte le tombe un ramoscello d’ulivo, fragile segno della nostra speranza.